Oggi Il Piccolo a pag.13 fa un resoconto dell' intervento del neopresidente dell' Autorità Portuale di Trieste Zeno D'Agostino al MIB (clicca QUI).
Sotto un titolo che può far sorridere, fatto dal solito titolista in stato euforico, si cela invece una presa di posizione importante favorevole alla NO TAX AREA (ed all' applicazione estensiva dell' Allegato VIII) di cui noi parliamo da sempre, la Serracchiani da luglio e su cui la cosiddetta "politica" locale tace, impegnata in reciproci sgambetti e discussioni idiote.
Ecco il testo della parte finale dell' articolo:
"Il commissario (Presidente ndr.) intanto ha anche
ribadito che è sempre aperto
il tavolo sui vantaggi fiscali
che derivano dalla condizione
del porto franco internazionale.
Quanto alla richiesta di una “No
tax area” per Trieste - proposta
al governo dalla governatrice
Debora Serracchiani (e da noi da sempre ndr.)- «noi finora
abbiamo fornito documentazioni
- ha affermato D'Agostino
-. Il discorso c'è già su Milano e
Napoli e poi su Trieste, ma se
noi puntiamo sul fatto che siamo
già una zona franca dal punto
di vista doganale, si possono
aggiungere anche gli aspetti fiscali.
C'è qualche linea di pensiero
che ritiene che ci siano già
questi vantaggi, perché esiste un
passaggio dell'Allegato VIII, che
secondo me ha senso, per cui
non si possono imporre tasse all'
interno del Porto franco se non
sono collegate a un effettivo servizio
che il soggetto che percepisce
la tassa eroga nei confronti
del soggetto che la paga». Un
punto a favore dunque già in tasca
per i terminalisti del porto
triestino. «Infatti loro non pagano
né Imu né Ici», conferma
D'Agostino. Il gioco dunque
sembra essere più facile per ottenere
questo ulteriore status. «Su
alcuni elementi già oggi siamo
“No tax area” rispetto ad altri
porti. Si può seguire la stessa linea
giurisprudenziale, per esempio,
per la fiscalità del lavoro.
Penso che qualche imprenditore
voglia fare qualche iniziativa
di questo tipo: se vince in questo
campo, gli si apre un mondo».
Doveva essere un tecnico venuto da Verona a fare questi discorsi mentre i politicanti triestini, di TUTTI gli schieramenti, opposizioni e autonomisti-indipendentisti compresi, tacciono.
Sveglia signori!
Bisogna accogliere questo "assist" CHE DIMOSTRA CHE LA "NO TAX AREA" (O ZONA FRANCA) E' UNA PROSPETTIVA CONCRETA, come noi sosteniamo da sempre, e portare avanti gli interessi di Trieste !
Meno fesserie su striscioni e religioni e più concretezza !
Quando arriva una buona carta bisognerebbe giocarla al meglio, indipendentemente da chi la da, e non restare inerti o recriminare pretendendone una migliore.
Prendiamo atto che anche l' idea del Presidente dell' APT di un "Birrodotto" è molto triestina: noi ci aggiungeremmo anche un "Krautodotto" e un "Parsutodotto" da Praga.
Scherzi a parte, fa piacere che un funzionario nominato dal Governo, che poteva limitarsi a non far niente come tanti suoi predecessori, cerchi ogni possibilità di sviluppo per il nostro Porto e applichi la sua creatività.
Quello che fa invece pena è vedere i triestini che aspettano che il fico gli caschi in bocca pretendendo che sia un funzionario del governo a cavargli le castagne dal fuoco o, secondo alcuni, addirittura dargli l' indipendenza, che va conquistata.
Per non parlare dello sgomento generato da dei giornalisti che in tutta una complessa proposta, centrata sul Porto Franco Internazionale, individuano nella birra il punto qualificante.
Dare a Cesare quel che è di Cesare.
RESTITUIRE TRIESTE AL FUTURO -
AUTONOMI DALL' ITALIA MA CONNESSI CON IL MONDO - RESTITUIRE TRIESTE ALLA MITTELEUROPA - RESTITUIRE TRIESTE AL SUO FUTURO: CENTRALE IN EUROPA INVECE CHE PERIFERICA IN ITALIA -
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