Trieste non ha mai votato nè per l' Assemblea Costituente nè per la Costituzione
Italiana entrata in vigore il primo gennaio 1948, perchè a quel tempo era TLT
in seguito al Trattato di Pace del 1947.
Nel 1954 il Governo Italiano ha ricevuto l' incarico internazionale di
amministrare Trieste e non è indifferente essere amministrati bene negli
interessi della città o male secondo interessi coloniali.
Non è successo nulla nel frattempo tale da giustificare la necessità di
andare a votare sulle modifiche alla Costituzione italiana.
Tuttavia gli stessi promotori hanno dato al referendum del 4 dicembre il
carattere di gradimento o meno all' azione del Governo.
Da cittadini mal amministrati saremmo contenti se il popolo italiano
votasse contro la combriccola al governo, responsabile di una politica
distruttiva anche per la Trieste da loro amministrata (male), e la riforma
costituzionale fatta a suo uso e consumo e del tutto pasticciata e scritta coi
piedi.
Questa controriforma è pensata per aumentare il centralismo e i poteri del
Governo centrale nonchè dei partiti nazionali, che avranno pure il potere di
nominare un Senato non più elettivo, a scapito delle limitate autonomie e
"specialità" locali esistenti.
Perciò,da triestini amministrati (male), facciamo il tifo per il NO al
referendum del 4 dicembre che, tra l' altro, non ha nemmeno un quorum minimo.
Per questo il Governo italiano, pessimo amministratore di Trieste, fa il
possibile perchè l' astensionismo sia alto soprattutto fra gli oppositori, già
piuttosto disgustati.
Perciò a chi ritenesse di andare a votare per esprimere il suo parere sull’
amministrazione del Governo Italiano consigliamo di votare NO per bocciare una
controriforma centralista e per dare una bastonata al governo amministratore di
Trieste, e almeno per mandare a casa il ducetto fiorentino con la sua corte dei
miracoli muovendo così il quadro politico non solo italiano ma anche europeo.
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