Prima guardiamo la cartina della Macroregione Adriatico Ionica e poi, sotto, commentiamo: La magnificata Macroregione Adriatico Ionica mette insieme Trieste ed il suo Porto Franco da un lato con Venezia, storica avversaria e concorrente, con la Puglia di Taranto (altro concorrente), con la Calabria di Gioia Tauro (altro concorrente), con la Sicilia.
Per parafrasare il titolo di un vecchio film:"Che c' entriamo noi con il Profondo Sud ?". Con una macroregione che va da Milazzo a Durazzo ?
Non c'è comunità di interessi (anzi il contrario), di prospettive e nemmeno di storia e cultura.
Trieste notoriamente è stato il porto dell' Impero e della Mitteleuropa e tuttora lavora in prevalenza (più dell' 80%) con l' estero e precisamente queste aree che fanno parte della Macroregione Danubiana cui nè l' Italia nè la Regione aderiscono a differenza della Slovenia (con il porto di Capodistria) e della Croazia (con il porto di Fiume).
Non crediamo che nemmeno il Friuli senta una particolare affinità con la Calabria, la Sicilia, la Puglia, l' Albania... dove starebbe il vantaggio dell' adesione alla Macroregione Adriatico Ionica che non ha combinato nulla, come è stato detto nel convegno, e che confina Trieste insieme al Profondo Sud, in crisi strutturale, dell' Europa e dell' Italia ?
Tutt' altra cosa con la Macroregione Danubiana cui intelligentemente aderiscono Capodistria e Fiume, visto che si occupa di infrastrutture.
Ma aderirvi vorrebbe dire cominciare a gravitare verso Nord - Est, in direzione opposta all' Italia dove ci preparano la bella sorpresa della Macroregione Triveneto, che porrebbe definitivamente Trieste sotto l' imperio di Venezia, realizzando un disegno plurisecolare (di Venezia): ed a caldeggiarla c'è pure il triestino on. Rosato del PD....
Abbiamo già più volte trattato questo argomento: clicca QUI e QUI.
Macroregioni Italiane in programma
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