Nella intervista rilasciata l’ ottobre scorso al quotidiano castigliano El
Pais, il Premio Nobel per l’ economia Joseph Stiglitz elenca i suoi rinnovati
dubbi sulla costruzione della zona euro e di come quest’ultima rappresenti la
piu’ grande minaccia all successo e alla continuazione del processo di
integrazione europea.
Oltre a demolire la narrazione che vede la Spagna in ripresa economica, Stiglitz dice che dopo gli ultimi cinque anni è sempre meno fiducioso nella possibilità di poter riformare con successo l’Unione Monetaria e arriva a dichiarare che qualsiasi altra opzione – compreso “rompere” la zona euro –sarebbe migliore.
Del discorso di Stiglitz non ci è piaciuto il suo parlare di euro e di austerità come se fossero due cose distinte, arrivando addirittura a dire che l’euro è “un pezzo di carta rovinato dall’austerità” invece che specificare come il meccanismo di cambi fissi della moneta unica costringa gli stati membri a implementare le austere politiche di deflazione interna, smantellamento del welfare e privatizzazione di beni e servizi pubblici.
Inoltre, l’applauditissimo Premio Nobel dice che ci diversi modi per uscirne ovvero quello di creare “un euro flessibile”, “un euro spagnolo, uno greco, un euro a nord, uno a sud”….
Lui stesso ha definito la moneta unica come “un disastro per l’essere umano, ed ha 4 lettere: l’ Euro”.
Non a caso la Gran Bretagna non ha aderito all' Euro, così come hanno non hanno aderito altri paesi che hanno sofferto molto poco della crisi e sono in netta ripresa da tempo: Svezia, Norvegia, Danimarca, Svizzera ecc.
Come dare torto a chi viole andarsene ?
Fa ridere chi come Renzi parla della Gran Bretagna come di un paese che resterebbe "piccolo e isolato" in caso di Brexit: è il centro mondiale delle telecomunicazioni e della finanza con robuste radici in tutto il mondo.
E' l' Italia ad essere piccola, isolata e con la prospettiva di restare confinata nella periferia mediterranea della UE in crisi cronica e catastrofica.
Oltre a demolire la narrazione che vede la Spagna in ripresa economica, Stiglitz dice che dopo gli ultimi cinque anni è sempre meno fiducioso nella possibilità di poter riformare con successo l’Unione Monetaria e arriva a dichiarare che qualsiasi altra opzione – compreso “rompere” la zona euro –sarebbe migliore.
Del discorso di Stiglitz non ci è piaciuto il suo parlare di euro e di austerità come se fossero due cose distinte, arrivando addirittura a dire che l’euro è “un pezzo di carta rovinato dall’austerità” invece che specificare come il meccanismo di cambi fissi della moneta unica costringa gli stati membri a implementare le austere politiche di deflazione interna, smantellamento del welfare e privatizzazione di beni e servizi pubblici.
Inoltre, l’applauditissimo Premio Nobel dice che ci diversi modi per uscirne ovvero quello di creare “un euro flessibile”, “un euro spagnolo, uno greco, un euro a nord, uno a sud”….
Lui stesso ha definito la moneta unica come “un disastro per l’essere umano, ed ha 4 lettere: l’ Euro”.
Non a caso la Gran Bretagna non ha aderito all' Euro, così come hanno non hanno aderito altri paesi che hanno sofferto molto poco della crisi e sono in netta ripresa da tempo: Svezia, Norvegia, Danimarca, Svizzera ecc.
Come dare torto a chi viole andarsene ?
Fa ridere chi come Renzi parla della Gran Bretagna come di un paese che resterebbe "piccolo e isolato" in caso di Brexit: è il centro mondiale delle telecomunicazioni e della finanza con robuste radici in tutto il mondo.
E' l' Italia ad essere piccola, isolata e con la prospettiva di restare confinata nella periferia mediterranea della UE in crisi cronica e catastrofica.
Joseph Stiglitz è un grande economista, molto apprezzato anche dalla
Sinistra e queste sue parole dovrebbero mettere una pietra tombale sulle
scemenze secondo le quali chi è avverso all' Euro è automaticamente della
"destra populista": sono gli altri ad essere solo dei radical-chic
più vicini alle "élite" finanziarie che alla gente che lavora per
vivere.
Per farvi una vostra opinione su questo
e su tutto il resto degli argomenti trattati, sotto riportiamo l' intervista completa di El Pais a Joseph Stigliz.
Clicca, inoltre, QUI per il video della conferenza del Nobel Stiglitz alla LUISS.
Clicca, inoltre, QUI per il video della conferenza del Nobel Stiglitz alla LUISS.
INTERVISTA AL NOBEL STIGLITZ:
El Pais. è d’accordo con la mossa della Federal Reserve (Fed) che non alzerà i tassi di interesse fino al 2016? Che tipo di ripresa è mai quella che non può sostenere un costo del denaro del 0,25%?
El Pais. è d’accordo con la mossa della Federal Reserve (Fed) che non alzerà i tassi di interesse fino al 2016? Che tipo di ripresa è mai quella che non può sostenere un costo del denaro del 0,25%?
Stiglitz. Non è un ripresa. A Jackson Hole
[una riunione annuale dei banchieri centrali a livello mondiale] c’erano dei
giovani che indossavano magliette con lo slogan “la ripresa per chi?” Era la
ripresa per l’1% (l’1% più ricco,ndr), perché gli afroamericani non hanno visto
alcuna ripresa, i salari americani neppure … Fondamentalmente non esiste
ripresa, le cose vanno meglio di prima, ma siamo in presenza di un deficit di
3,3 milioni di posti di lavoro.
El Pais. Nel mercato per gli insegnanti,
lei farebbe parte dell’1%, giusto?
Stiglitz. Forse, non lo so.
El Pais. Per una migliore redistribuzione,
bisognerebbe guadagnare meno o pagare più tasse?
Stiglitz. Dobbiamo migliorare entrambe le
fasi della distribuzione. Abbiamo una grande diseuguaglianza dei salari, ma
inoltre non abbiamo fatto un buon lavoro quando si tratta di ridistribuire la
ricchezza con il sistema fiscale. Non credo che ci siano molti professori
nell’1%, penso che ci siano per lo più i banchieri e dirigenti aziendali. E
questa concentrazione del reddito cattura risorse che potrebbero essere spese
per investimenti, ad esempio. Lo stile di vita della classe media non è oramai
più accessibile per la classe media americana, non puoi mandare i tuoi figli al
college, non ti è possibile pagarlo, molte persone hanno perso la propria casa,
le donne che lavorano non hanno il permesso di maternità … Gli Stati Uniti
hanno creato la classe media e la stanno distruggendo.
El Pais. L’aumento della disuguaglianza
sarebbe così tanto una decisione politica, non è la globalizzazione il più
grande motivo?
Stiglitz. La tecnologia è importante, anche
la globalizzazione lo è, pero’ gli Stati Uniti hanno la maggior disuguaglianza
di ogni altra nazione, mentre la Svezia e la Norvegia ne hanno meno, a parità
di leggi dell’economia e della tecnologia. La Svezia è tra gli stati più
globalizzati e avanzati tecnologicamente, ma hanno meno disuguaglianza, quindi
forse dovremmo lottare per una società più equa. Quando esiste tanta
differenza, cio’ ti porta a pensare che la cosa più importante non è la
globalizzazione e la tecnologia, ma la politica. Ci sono molte regole che
cambiano molte cose. Ad esempio, i presidenti di aziende dovrebbero guadagnare
quanto vogliono senza nemmeno discuterlo con gli azionisti? O senza nemmeno
spiegare correttamente quello che guadagnano?
El Pais. Ritiene che il Quantitative Easing
aumenti la disuguaglianza in Europa?
Stiglitz. Il QE negli Stati Uniti ha fatto
salire il prezzo degli attivi nelle mani dei piu’ ricchi e i pensionati che
dipendono da titoli di stato sono diventati più poveri. È anche stato poco
efficace nella creazione di impiego. In Europa è lo stesso e la vera domanda è
se cio’ è compensato dalla creazione di occupazione. Nei paesi in cui la
disoccupazione è un grosso problema, come la Spagna o la Grecia, l’effetto
dominante è l’austerità. La speranza del QE era che tale liquidità si
traducesse in maggiori investimenti e la spesa, ma la ragione per la quale non
ha avuto più successo negli Stati Uniti è stato perché il sistema bancario non
funzionava molto bene. Il problema in Spagna o in Grecia è cento volte peggio.
Le sue banche sono così devastate dalla perdita di denaro, che risulta loro
molto difficile riprendere a prestare. Non mi aspetto che il QE porti a una
maggiore crescita in Spagna e in Grecia.
El Pais. Non vede la Spagna fuori dalla
crisi?
Stiglitz. No, è incredibile che ci sono
persone che dicono che la Spagna ha svoltato l’angolo della crisi per il fatto
che la disoccupazione è passata dal 25% al 23%. In qualsiasi altro contesto
questo 23% sarebbe considerato un disastro, e la disoccupazione giovanile al
50% è un altro disastro. Non so come il governo possa dire che è stato un
successo, è come avere un uomo che era quasi morto, e tu sei contento che non
sia morto, ma è ancora quasi morto.
El Pais. È al corrente della spinta
indipendentista nelle elezioni catalane?
Stiglitz. Sì, io vedo cio’ come un risultato
del fallimento della politica economica tedesca, che impone l’austerità e
conduce ad alti tassi di disoccupazione. Distrugge il tessuto sociale, si può
vedere ciò che è accaduto in Grecia o in Francia. Questo è sicuramente più sano
dell’ascesa del fascismo, ma per me è un altro sintomo della distruzione
politica che l’austerità ha creato.
El Pais. Che conseguenze vede per la
Spagna?
Stiglitz. Molte persone pensano che questo
sia qualcosa che distrugge quello per cui così tante persone hanno combattuto
durante la guerra civile, per una repubblica spagnola. Dopo la dittatura c’era
una speranza di ricreare quel paese e la gente vede quel sogno che è stata
restaurata negli anni settanta è ora minacciato.
El Pais. E che cosa significherebbe per
l’economia?
Stiglitz. L’area dell’euro è un progetto
fallito, quindi è solo un aspetto in piu’ del suo fallimento. Doveva unire i
popoli e ora sta addirittura dividendo i paesi. Ora la domanda è se si dovrebbe
avere più Europa o meno Europa e io desidero davvero di averne di più, perché
questa casa costruita a metà sta creando molta distruzione economica e
politica. In Europa si dice che l’euro è l’Europa, ma l’euro è un pezzo di
carta. Se avesse funzionato bene, se non fosse stato rovinato dall’austerità,
per le idee, per il solo mandato di inflazione … La BCE è preoccupato
esclusivamente per l’inflazione quando il problema è la disoccupazione
giovanile al 50%.
El Pais. Ma una volta che hai creato
l’euro, non puoi tornare indietro. O si puo’?
Stiglitz. Sì, è possibile, penso che si
dovrebbe andare avanti, ma l’incapacità di questi ultimi cinque anni mi ha reso
meno ottimista. Ci sono modi per andare indietro, per dire che questo è stato
un esperimento prematuro e possiamo creare un euro flessibile, un euro
spagnolo, uno greco, un euro a nord, uno a sud … Dobbiamo riconoscere che la
gestione attuale è un fallimento. In Spagna hanno pagato a caro prezzo quel
pezzo di carta. C’erano due ragioni per l’euro: la prosperità e l’unione, ma
cosa è successo invece? La recessione, il disastro economico e la divisione.
El Pais. Quindi rompere l’euro non sarebbe
così disastroso.
Stiglitz. Il sistema attuale è un disastro,
qualsiasi altra cosa sarebbe meglio, e questo sarebbe un bene.
El Pais. Addirittura rompere la zona euro
sarebbe meglio?
Stiglitz. Sì, meglio.
El Pais. La nuova vittoria Tsipras in
Grecia è un successo della Troika o un suo fallimento?
Stiglitz. L’austerità è una politica
fallimentare e il popolo greco l’ha respinta più volte, ma ha erroneamente
ritenuto di doversi tenere quel pezzo di carta, l’euro, e accettare compromessi
inaccettabili per restarci. La Troika non ha convinto i greci che le loro politiche
funzionino, se la Troika vuole credere che si può esercitare il potere come una
minaccia, questa è una vittoria per la Troika, ma è un fallimento. A meno che
la Troika non cambi le sue politiche, la depressione in Grecia continuerà.
Forse potrebbe andare un po ‘meglio quest’anno e il prossimo a causa dei
vincoli di bilancio sono stati ridotti, ma nel 2018 vi è un obiettivo del 3,5%
di avanzo primario e la depressione tornerà. Il terzo piano di salvataggio non
può funzionare se la Troika non cambia.
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