L'ultimo numero della prestigiosa rivista di geopolitica Limes è dedicato a una questione poco nota in Europa: la voglia di indipendenza del Texas, la 10° economia mondiale.
" Nell' unico Stato già indipendente degli USA si gioca la partita decisiva per l' identità americana: riusciranno i bianchi ad assimilare gli ispanici?"
Mentre sono noti l' indipendentismo scozzese, basco e catalano e anche quello del Quebec canadese poco si sa delle tendenze indipendentiste negli USA che promettono di ridisegnare la mappa del potere internazionale e del suo paese guida.
Anticipiamo, per i nostri lettori, l' intervista di Limes a Daniel Miller, presidente del T.N.M. il principale partito indipendentista texano che ha oltre 200.000 iscritti.
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"LIMES Presidente Miller, perché il Texas dovrebbe tornare indipendente?
MILLER Perché è una nazione e ogni nazione ha diritto a essere sovrana. Il Texas possiede una storia, una cultura, un popolo del tutto peculiari, che lo rendono unico nel panorama nordamericano e internazionale. Da quasi due secoli il nostro territorio è amministrato illegalmente da una potenza straniera, gli Stati Uniti d’America, che lo ha annesso senza coinvolgere direttamente i cittadini. Nel tempo Washington ha imposto il proprio regime tirannico, attraverso leggi e regolamenti che hanno ridotto le libertà personali e usurpato le risorse naturali. In base al principio dell’autodeterminazione dei popoli, anche la nazione texana ha diritto alla sua libertà, a vivere delle risorse del suo territorio e delle capacità dei suoi cittadini. In sintesi: pretendiamo di compiere il nostro percorso nel mondo. ...."
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