RESTITUIRE TRIESTE AL FUTURO -

AUTONOMI DALL' ITALIA MA CONNESSI CON IL MONDO - RESTITUIRE TRIESTE ALLA MITTELEUROPA - RESTITUIRE TRIESTE AL SUO FUTURO: CENTRALE IN EUROPA INVECE CHE PERIFERICA IN ITALIA -

mercoledì 7 settembre 2016

SEMPRE PIU' IMMIGRATI DALL' ITALIA A TRIESTE - SEMPRE PIU' CITTADINI EDUCATI ALTROVE E LEGATI EMOTIVAMENTE AL PAESE D' ORIGINE - E' UNA REALTA' CHE NON POSSIAMO NASCONDERCI - SOPRATTUTTO A LIVELLO DI RAPPRESENTANZA POLITICA ED ELETTORALE -

Lo scorso anno 3.062 triestini se ne sono andati e sono immigrate 3.749 persone di cui 2.380 dall' Italia.





Non è un fenomeno nuovo ma perdura da quasi un secolo come documenta il libro "Metamorfosi etniche" dello storico triestino Piero Purini (clicca QUI).



Quando ci si confronta sul piano elettorale bisogna tener conto delle componenti emotive degli elettori. 
Ed a Trieste ormai molti "Vecchi Triestini" con memoria storica sono stati sostituiti da nuovi concittadini ovviamente legati emotivamente alle località di origine, che apprendiamo essere in prevalenza italiane, e privi di una reale conoscenza di Trieste sostituita dalle tiritere retoriche e patriottarde dei libri di scuola sulla "cara al cuore".
Di fronte ai sentimenti di questo genere la razionalità è destinata a perdere in partenza.

Può essere apprezzata la proposta "indipendentista", che propugna l' "internazionalizzazione" di Trieste, da chi non sa nulla del Porto della Mitteleuropa e delle sue reali potenzialità?
Da chi non conosce le vicissitudini di queste terre in cui potenti spinte geopolitiche si scontrano da molto tempo ?

Da chi conosce solo l' attuale rancorosa decadenza e il declino all' apparenza inarrestabile?
E' molto difficile, e la proposta indipendentista può apparire bizzarra ed essere confusa con fantapolitica o con un gretto separatismo anacronistico da "piccola patria".


Non basta annunciare la "buona novella" perchè tutti la accolgano entusiasti: è un lavoro lungo che ha bisogno di molti adattamenti.


Però chi vuole dei cambiamenti positivi deve tener conto della realtà, per quanto sia sgradevole, evitando cariche a testa bassa contro il muro.
Realtà che è parzialmente descritta nell' articolo che riportiamo sotto :


Trieste, cresce il popolo dei nuovi triestini. In un anno 3.749 cambi di residenza
Nel 2015 registrati 91 arrivi in più. Oltre 1200 gli abitanti provenienti da Paesi stranieri. L’altra faccia nelle cancellazioni dall’anagrafe: quasi 2mila verso altri Comuni e 760 all’estero
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TRIESTE La barriera del Lisert può essere vista come una gigantesca porta girevole, per le migliaia di persone che ogni anno decidono di spostare la propria residenza all’ombra di San Giusto. Un flusso di uomini e donne, quello che ogni anno viene registrato dagli uffici comunali preposti, che si muove anche in direzione opposta e che quindi movimenta la contabilità delle cosiddette cancellazioni anagrafiche. LEGGI ANCHE:






In una città che negli ultimi quindici anni ha sempre avuto una differenza negativa fra le nascite e i decessi, ormai divenuta strutturale, conviene aggrapparsi a un saldo migratorio che risulta invece decisamente positivo. In città, insomma, continuano a registrarsi meno nascite che decessi.

È il saldo naturale, infatti, a determinare la lenta e costante emorragia di persone che sta assottigliando la popolazione di Trieste, che al 31 dicembre 2015 ha toccato quota 203.953 persone. Il segno più, invece, risulta stabile da oltre dieci anni nella colonna che accoglie il numero dei trasferimenti di residenza verso il comune di Trieste.

Nei dodici mesi del 2015 si sono contati 3749 "nuovi triestini", 91 in più rispetto all’anno precedente. Di questi, solamente 454 persone venivano dagli altri comuni della provincia di Trieste, mentre sono state ben 2380 le persone che hanno deciso di mettere su casa in città, spostando la propria residenza da altri comuni italiani. Le iscrizioni anagrafiche dall’estero, invece, hanno toccato quota1231, contro le 138 iscrizioni che sono state catalogate sotto la dicitura “altri”, in seguito a delle rettifiche di natura amministrativa.

La maggioranza delle nuove iscrizioni anagrafiche, nel 2015, ha interessato persone di sesso maschile, con 1994 uomini a fronte di 1755 donne, anche se le differenze di genere, negli ultimi cinque anni, sono state tutto sommato minime. Nel 2013, ad esempio, hanno trasferito la propria residenza a Trieste 1973 donnecontro 1919 uomini. Fin qui i nuovi arrivi.
Ma quante sono le persone che si sono cancellate dall’anagrafe triestina nel corso del 2015? Sono state 3062, fra le quali 1967 si sono trasferite in altri comuni e 766 hanno preso la strada verso l'estero. 329 di queste, invece, sono state contabilizzate alla voce “altri motivi”.

Il saldo migratorio totale si è attestato quindi sul più 687, “ingrassando”, anche se di poco, una popolazione che, stando alle proiezioni più pessimistiche, potrebbe raggiungere nel 2041 la preoccupante cifra di 175mila abitanti. Non è facile determinare quali siano i fattori attrattivi di una città come Trieste, che può contare indubbiamente su una buona qualità della vita, ma che dal punto di vista occupazionale presenta non poche criticità.
Fra le carte che giocano a favore del capoluogo giuliano ci sono sicuramente le quotazioni immobiliari, con dei prezzi che risultano notevolmente competitivi rispetto alle altre città italiane. Vi è poi la presenza di un ateneo, e di numerosi poli scientifici e di ricerca, che esercita un’attrazione di livello internazionale e che ogni anno accoglie numerosi giovani studenti provenienti da fuori città.
Per questo e per altri motivi gli uffici di Passo Costanzi 2 hanno garantito una discreta mole di lavoro anche per i prossimi anni. I dati relativi ai primi mesi del 2016 sembrano confermare questo trend di crescita dei nuovi arrivi, anche se fare un’ipotesi sul saldo migratorio finale equivarrebbe a dedicarsi a un gioco di prestigio.

Carta canta, invece, per le nuove iscrizioni all'anagrafe fatte fino alla fine di luglio, mese nel quale è stato raggiunto, dal primo gennaio di quest’anno, il traguardo dei 2568 certificati di residenza, grazie all'arrivo di 1435 maschi e di 1133 femmine.
Fra queste, 290 persone hanno spostato la propria residenza dagli altri comuni della provincia di Trieste, 1529 da altri comuni italiani e 939 dall’estero. In cento, infine, hanno cambiato residenza per questioni di natura amministrativa.



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