RESTITUIRE TRIESTE AL FUTURO -

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sabato 23 luglio 2016

RIAPRIAMO LA TRANSALPINA: INTERROGAZIONE DELL' ON. ARIS PRODANI - IL 110° ANNIVERSARIO DELLA TRANSALPINA E’ CELEBRATO IN SLOVENIA CON TRENI STORICI MA DA TRIESTE “NON SE POL” !



STIAMO CELEBRANDO IL 110° ANNIVERSARIO DELLA TRANSALPINA-
Mentre in Slovenia vengono preparati treni storici i Triestini non potranno partecipare alle celebrazioni perchè le Ferrovie Italiane hanno chiuso la tratta dal Porto alla stazione di Opicina indispensabile sia per le merci sia per i passeggeri .
Cliccando QUI trovate il nostro precedente articolo sulla Transalpina .

Il parlamentare Aris Prodani ha fatto un' interrogazione parlamentare sulla riattivazione della Transalpina che riportiamo sotto:

Riattivazione linea Transalpina Campo Marzio/Opicina – Interrogazione al Ministero dei trasporti 21 luglio 2016   Leave a comment
​Interrogazione a risposta in Commissione

Prodani Aris

Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, 

Per sapere – premesso che: 

la linea Ferroviaria Transalpina comprende le linee costruite all’inizio del XX secolo dall’Impero austro-ungarico allo scopo di migliorare i collegamenti fra l’interno e il Porto di Trieste, unendo le città di  Člaeské Budějovice e Trieste, al tempo entrambe appartenenti all’Impero;

il sito online trasportiambiente.it, nella pagina “Comitato per il rilancio della Ferrovia Trieste Campo Marzio – Opicina”, in una scheda tecnica illustra come: “la linea Campo Marzio – Villa Opicina è il tratto iniziale (terminale secondo tutti i prospetti ferroviari) della linea «Transalpina», che collegava Trieste a Salisburgo. La linea fu costruita nel 1906, e completata con il tratto Villach-Salisburgo (Tauernbahn) nel 1909; il tratto Campo Marzio – Villa Opicina misura 15 km di lunghezza a scartamento normale ed è completamente elettrificato”  La linea, in forte pendenza in alcuni tratti ( fino al 27 per mille ) “presenta tre tratti in galleria, il più lungo è la «galleria Revoltella», di 1460 metri, tra le stazioni di Guardiella e Rozzol, all’interno della quale la linea descrive una curva verso destra (scendendo da Opicina) di 400 metri di raggio. 

L’interesse ad uso traffico urbano e suburbano di questa linea è dovuto al fatto che essa attraversa zone fortemente abitate e consente delle stazioni di salita e discesa (due, Guardiella e Rozzol, già esistenti, oltre ovviamente alle stazioni ai due capolinea) in punti nevralgici del traffico cittadino, consentendo tempi di percorrenza inimmaginabili nella situazione attuale di traffico. (…) La notevole panoramicità di questa linea (soprattutto nel tratto tra Opicina e Guardiella) e la presenza di siti turistici sul Carso, fanno inoltre ovviamente pensare ad un utilizzo anche turistico; l’attivazione inoltre della linea diretta con treni veloci tra Venezia e Lubiana-Zagabria con sosta alla stazione di Opicina, rende ancor più interessante questa linea in chiave di collegamento passeggeri.”;

un’articolo de Il Piccolo di Trieste del 1 aprile 2014 ha comunicato che la linea che dalla stazione di Campo Marzio raggiunge Opicina via Rozzol e Guardiella – la cosiddetta linea «Transalpina» – sia stata chiusa a causa di “un cedimento strutturale nella galleria Revoltella e di alcuni guasti sui binari”; (…) l’ufficio stampa regionale di Ferrovie dello Stato ha fatto sapere che “la tratta della Transalpina che collega la stazione di Campo Marzio con quella di Opicina resterà inagibile almeno fino al 2016.”; a distanza di due anni dalla chiusura, allo scrivente non è dato sapere se e quali interventi siano stati realizzati, o siano in corso, per la riattivazione della linea;

l’articolo citato evidenzia, inoltre, come: “(…) Trieste rischia anche il completo isolamento passeggeri e merci. «La linea Transalpina, secondo l’ingegner Roberto Carollo, capo dei volontari del Museo Ferroviario di Campo Marzio, è un by-pass del nodo della città e un qualsiasi guasto lungo i 13 chilometri di ferrovia che separano la stazione centrale dal Bivio d’Aurisina, sarebbe fatale a tutti i collegamenti da e per Trieste». Non solo. «Se i lavori dovessero iniziare nel 2016, oltre al problema dei tempi biblici di ripristino, le Ferrovie dello Stato dovrebbero sborsare più soldi di quanti ne servano oggi per ridare lustro alla linea, perché è ovvio che due anni di incuria comporterebbero spese pesantissime», afferma l’ingegnere.”;

il sito internet trasporti-italia.com, in data 26 giugno 2014, nell’articolo “l’Authority di Trieste chiede a FS di ripristinare la Transalpina” riporta la notizia di una missiva inviata da Marina Monassi, all’epoca Presidente dell’Autorità Portuale di Trieste, al vertice del Gruppo Ferrovie dello Stato e, per conoscenza, alla Presidente della Regione Friuli Venezia Giulia e alla Direzione Generale per i Porti del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti”. Monassi, in conseguenza della chiusura della tratta, ha ricordato che: “tale provvedimento interno di Rete Ferroviaria Italiana (RFI) costituisce una rilevante limitazione all’accesso via ferro alle infrastrutture del Porto di Trieste, in palese contrasto con le obbligazioni assunte dal nostro Paese in sede internazionale a seguito dei trattati e dei relativi dispositivi a suo tempo sottoscritti circa l’impegno a mantenere la più ampia accessibilità al porto stesso”. E ha ribadito che questa linea ferroviaria “pur non venendo regolarmente utilizzata per il traffico merci a causa della rilevante pendenza, rappresenta un’eventuale via di emergenza comunque fruibile in caso di eventi straordinari che possano incidentalmente interrompere il collegamento ferroviario costiero”.

l’articolo “La ghigliottina: le vie d’ingresso e di uscita da Trieste: ferrovia Campo Marzio – Opicina”, pubblicato sul blog FAQ Trieste (faqts.blogspot.it) lo scorso 04 marzo, illustrando la linea ferroviaria attualmente non operativa, commenta come: “prima delle chiusure e dei tagli dovrebbe esserci un confronto tra i soggetti direttamente impegnati a decidere. Quindi un confronto necessario tra Regione e RFI. (…)Sarebbe importante per l’attività del porto non lasciare perdere una possibilità di questo tipo.”; 
in data 03 giugno 2016, il sito online TriestePrima a riguardo ribadisce come la tratta citata in premessa sia stata “recentemente messa fuori uso dalle ferrovie italiane malgrado sia importante per le criticità del porto, malgrado sia un veicolo di turismo che collega rapidamente il centro città con Opicina e le linee internazionali; malgrado abbia pendenze analoghe alla Capodistria-Divaccia, unica linea che serve il Porto di Koper (…); malgrado la sua riapertura sia richiesta sia dagli operatori del porto, sia dall’ Autorità Portuale, sia dagli operatori turistici (…) per il collegamento con una stazione irraggiungibile dal Centro città e priva di servizi, come quella di Opicina, ma in posizione strategica sulle linee internazionali; malgrado sia un simbolo concreto di unità, pace e amicizia tra popoli e nazionalità (…).”;

a parere dell’interrogante, va ulteriormente osservato che, alla luce dello sviluppo portuale previsto dal Piano Regolatore Portuale e dal contenuto del Decreto del Commissario di Governo nella Regione FVG ( Prot 19/8-5/2016 ) relativo al trasferimento del regime giuridico internazionale di Porto Franco dal Porto Vecchio a 5 nuove aree individuate sul territorio, mantenere un’unica direttrice di collegamento ferroviario da e per la città risulta molto limitante e potenzialmente rischioso: una prolungata interruzione della linea Trieste Centrale – Aurisina comporterebbe il totale isolamento di Trieste e del suo Porto. Il ripristino della linea Transalpina, dunque, sia dal punto di vista strategico che da quello logistico, rappresenta una necessità inderogabile.
– se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti riportati in premessa;

– quali iniziative urgenti intenda adottare, di concerto con Ferrovie dello Stato, Rete Ferroviaria Italiana, Autorità Portuale di Trieste e Regione FVG per consentire la riattivazione della linea «Transalpina» nel tratto Campo Marzio – Opicina, chiarendo le tempistiche e le modalità d’intervento 

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