OSTACOLARE LE LOBBY PETROLIFERE E GASIERE AL GOVERNO VOTANDO "SI" AL REFERENDUM DI DOMENICA -
Tendiamo a dimenticare le cose spiacevoli -
La città si sta dimenticando che è tuttora in corso presso il Ministero dello Sviluppo Economico della dimissionaria ministra petrolifera Guidi l' iter di approvazione, dopo che ha ottenuto il via libera dal Ministero dell' Ambiente.
La Guidi si è dimessa in seguito al noto scandalo di "Tempa Rossa" che dimostra la connivenza del Governo con lobby petrolifere e gasiere.
Attualmente l' interim se l'è preso Renzi.
E questo potrebbe portare anche ad un' accelerazione dell' iter di approvazione.
Meno di un anno fa così scriveva Il Piccolo riportando inquietanti dichiarazioni di sottosegretari:
"Il 30 marzo rispondendo a un’interrogazione del deputato
triestino Aris Prodani, il sottosegretario all’Ambiente Silvia Velo ha
affermato che «il definitivo parere della Commissione tecnica Via-Vas ha
evidenziato che non si riscontrano ulteriori incompatibilità con le componenti
ambientali esaminate causate dalle previsioni del nuovo Piano regolatore del
porto di Trieste anche a seguito degli approfondimenti del quadro ambientale e
degli studi effettuati da parte dell’Autorità portuale». La pratica ha dunque
lasciato definitivamente le stanze del ministro dell’Ambiente Gian Luca
Galletti per entrare in quelle del ministro per lo Sviluppo economico Federica
Guidi dove appunto si svolgerà la riunione di martedì prossimo. Ma già qualche
giorno prima, il 19 marzo, ancora più chiaro era stato il sottosegretario allo
Sviluppo economico Claudio De Vincenti. Rispondendo a un ’interrogazione di
alcuni parlamentari di Sel tra i quali Serena Pellegrino aveva sottolineato che
«il ministero dello Sviluppo economico non può negare
l’autorizzazione alla costruzione senza un motivo giuridicamente valido, né
esprimersi sull’incompatibilità dell’infrastruttura con il traffico marittimo
del porto di Trieste, poiché sull’argomento si è già espresso il ministero
dell’Ambiente». (vedi link)
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Il sottosegretario Velo risponde in aula a
Prodani dopo il sì del Comitato Via «Nessuna incompatibilità. Rigettate le
obiezioni».
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