Gentile direttore D’Antona,
benvenuto a Trieste.
Lei è appena arrivato e forse non sa che
Il Piccolo ha nel suo DNA il nazionalismo italiano di cui è stato il principale
megafono fin dalla nascita.
Ha sempre sostenuto i vari Partiti della
Nazione che si sono presentati sulla scena: dai Liberal-Nazionali ai Fascisti
fino all' attuale "Partito della Nazione" di Renzi.
Partiti della Nazione vecchi e nuovi:
dalla destra nazionalista al renzismo.
Si è sempre schierato contro gli
interessi dei cittadini di Trieste e dei lavoratori triestini e a difesa di una
casta di politici e sedicente classe dirigente locale collaborazionista
abituata a sostentarsi succhiando le mammelle della lupa romana e a coltivare i
propri privilegi locali.
Quando si è ammantato di una patina
"innovatrice" in realtà si è solo limitato ad appoggiare una fazione
del potere contro l' altra.
Per questo è meglio noto in città come
"Il Bugiardello".
Se Lei è venuto a portare del
giornalismo onesto, come il suo curriculum fa sperare, avrà molto da lavorare,
e duramente.
Noi staremo a guardare, disposti ad
applaudire se il miracolo di una stampa onesta si vedrà a Trieste.
Ma sappia che, purtroppo, decenni di cattive esperienze ci hanno reso diffidenti e del Piccolo non ci fidiamo.
Ma sappia che, purtroppo, decenni di cattive esperienze ci hanno reso diffidenti e del Piccolo non ci fidiamo.
Non si sbilanci in dichiarazioni
impegnative e soprattutto false come quella sul DNA del Piccolo, che è stata inconsapevole
oggetto di ilarità generalizzata.
Si legga questo panegirico di Cosolini
sul suo predecessore Possamai e capirà molto sull' indipendenza e imparzialità del giornale che dirige.
Buona fortuna.
L'articolo di congedo di Paolo Possamai sul Piccolo di oggi non è
semplicemente il saluto finale di un direttore che ci lascia per affrontare
nuove sfide professionali.
È una vera e propria DICHIARAZIONE D'AMORE verso questa città che, negli
anni, ha conosciuto profondamente, comprendendone la grande storia, i problemi,
gli errori, ma, soprattutto, il grande potenziale che sembrava fino a poco fa
destinato a rimanere inespresso, senza riuscire a realizzarsi.
C'era già stata una sua appassionata dichiarazione quando, qualche
settimana, fa nell'ambito delle lezioni di Laterza aveva letto la storia di
Trieste attraverso i fregi dei suoi palazzi storici.
Il suo intervento di oggi ci parla, invece, di futuro.
Un futuro che è alla nostra portata perché lo stiamo già costruendo giorno per giorno. Ci parla di una città nuova e in movimento e di una squadra, anzi, per meglio dire, di un equipaggio composto da tante persone che in diversi campi dell'economia, della scienza, della cultura, del turismo, dei servizi pubblici, hanno deciso di partecipare a questa sfida.
Un futuro che è alla nostra portata perché lo stiamo già costruendo giorno per giorno. Ci parla di una città nuova e in movimento e di una squadra, anzi, per meglio dire, di un equipaggio composto da tante persone che in diversi campi dell'economia, della scienza, della cultura, del turismo, dei servizi pubblici, hanno deciso di partecipare a questa sfida.
Ma non è la sfida di alcuni bensì quella di tutta la comunità.
Per questo a PAOLO POSSAMAI dico che il torpore e il vittimismo ce li
lasciamo volentieri alle spalle perché è arrivato il momento della passione e
dell'impegno. Per una Trieste protagonista.
A lui auguro nuovi successi professionali. A Trieste auguro che tanti giornalisti italiani e del resto del mondo se ne innamorino.
Al nuovo direttore del Piccolo ENZO D'ANTONA do il benvenuto e auguro buon lavoro nel dirigere un giornale che è parte del cuore pulsante della città.
A lui auguro nuovi successi professionali. A Trieste auguro che tanti giornalisti italiani e del resto del mondo se ne innamorino.
Al nuovo direttore del Piccolo ENZO D'ANTONA do il benvenuto e auguro buon lavoro nel dirigere un giornale che è parte del cuore pulsante della città.
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