RESTITUIRE TRIESTE AL FUTURO -

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sabato 22 settembre 2018

"PIANO GERACI" : COME GESTIRE LE ACQUISIZIONI CINESI EVITANDO RISCHI (in due video) - LA POSSIBILITA' DI INVESTIMENTI CINESI NEL PORTO DI TRIESTE HA GENERATO ANCHE INGIUSTIFICATI TIMORI - GROSSI INVESTIMENTI CINESI IN SERBIA E PER IL COLLEGAMENTO FERROVIARIO TRA IL PIREO, BELGRADO E BUDAPEST: E' FOLLIA PREFERIRE L' EMARGINAZIONE DALLE "NUOVE VIE DELLA SETA".



Pare che questi giorni siano cruciali per l' inserimento del Porto Franco Internazionale di Trieste come snodo Europeo delle Nuove Vie della Seta.
Si parla di importanti investimenti cinesi nel nostro porto e casualmente sulla stampa nazionale, talvolta stimolata da ambienti portuali Genovesi e Veneziani che si sentono tagliati fuori, vengono pubblicati articoli che mettono in guardia, in modo non disinteressato, sugli intenti predatori degli investitori di Pechino.
Il Sottosegretario allo Sviluppo Michele Geraci, che ha appena guidato una visita ufficiale a Pechino ed ha istitituito una task-force speciale Cina al  ministero, ha elaborato un piano economico per evitare "acquisizioni predatorie".
Michele Geraci è un bravo economista convinto dell' inserimento di Trieste nelle Nuove Vie della Seta.

Che si stanno sviluppando a grande velocità e vicino a noi, con o senza la nostra partecipazione.

E' di oggi la notizia
che la visita del premier Serbo Vučić a Pechino ha comportato la firma di importanti contratti per la "Via della Seta" nei Balcani.

In testa, quello con la China Road and Bridge Corporation (Crbc) per la realizzazione di un mega-parco industriale all’estrema periferia di Belgrado. La Crbc investirà 220 milioni di euro nella realizzazione dell’opera, adiacente al “Ponte dell’amicizia”, costruito proprio da Crbc nel 2014 per collegare le due sponde del Danubio nell’area di Zemun. I
Il parco industriale, che si estenderà su un’area di 320 ettari, dovrebbe ospitare fino a mille imprese cinesi, creando almeno 10mila posti di lavoro. Poi una fabbrica di ossido di zinco a Zrenjanin, un investimento da 85 milioni di euro che creerà 300 posti di lavoro. Sempre a Zrenjanin, il colosso cinese Shandong Linglong finanzierà con quasi un miliardo di euro una super-fabbrica di pneumatici.
A luglio, Belgrado e Pechino avevano invece firmato un’intesa del valore di 943 milioni di euro per la modernizzazione della ferrovia Belgrado-Budapest, tassello fondamentale dell’arteria su ferro che in futuro trasporterà, molto più velocemente di oggi, merce “made in China” dal porto del Pireo, controllato da Pechino, nel cuore dell’Europa centrale.


Lasciarci bypassare dal colossale progetto cinese di Nuove Vie della Seta per paura rasenta la paranoia.


Se il Porto Franco Internazionale di Trieste aspetta importanti investimenti dall' Italia e dalla UE perde il suo tempo
: investimenti possono arrivare dalla Cina e bisogna saperli gestire.

Michele Geraci nel suo blog spiega come: QUI il link al blog di Michele Geraci da cui abbiamo ricavato l' articolo e i video sottoriportati.


IL "PIANO GERACI" IN DUE VIDEO


In questi due brevi video illustro, in modo molto pratico, come riuscire ad attrarre investimenti produttivi dalla Cina e, allo stesso tempo, limitare acquisizioni predatorie. La mia visione si basa sulla differenza fondamentale che esiste tra operazioni di acquisizioni di aziende già esistenti e operazioni di investimento in nuova capacità produttiva, dette green-field. Entrambi vengono considerati come investimenti, ma sono gli investimenti di tipo green-field che portano nuovo capitale, creano nuovi posti di lavoro ed hanno un impatto positivo nel territorio. E’ quindi, fondamentale che, durante le negoziazioni con potenziali investitori cinesi, si cerchi di incoraggiare le operazioni green-field.
Nel primo video propongo una struttura azionaria che forzi, per quanto possibile, l’acquirente ad apportare valore all’azienda acquisita, attraverso una limitazione della quota azionaria che può acquistare in prima battuta. Solo in periodi successivi, dopo aver verificato che la presenza del nuovo azionista ha effettivamente contribuito a creare nuovi posti di lavoro e ad aprire il mercato cinese ai prodotti dell’azienda, solo allora sarà consentito un aumento di quota azionaria, un processo iterativo che cerca di simulare un’operazioni di green-field anche quando si tratti di un’acquisizione di azienda esistente. Al termine, discuto un esempio numerico di un ipotetico acquirente della FCA.


Il secondo video, invece, si concentra sulla struttura finanziaria che sarà necessaria affinché l’azionista esistente non venga penalizzato da politiche di investimento che scoraggino le operazioni di acquisizione di aziende esistenti. E’ chiaro che l’interesse del paese che vuole proteggere il proprio tessuto industriale può entrare in conflitto con l’interesse dell’azionista, potenziale venditore, che invece vorrà subito incassare senza preoccuparsi troppo del resto. Ed è qui che entra in gioco la parte buona dell’ingegneria finanziaria che attraverso una combinazione di debito convertibile con opzioni incorporate garantisce che il venditore incassi ugualmente il 100% del valore offerto dall’acquirente.



L’AUTORE

Michele Geraci, economista, vive in Cina da 10 anni ed è a capo del China Economic Research Program presso il Global Policy Institute e alla Nottingham University Business School, nonché Adjunct Professor of Finance presso la New York University Shanghai e l’Università di Zhejiang. Prima di trasferirsi in Cina, Michele è stato banchiere d’affari. Durante più di un decennio trascorso ai massimi livelli della finanza internazionale tra Londra e Wall Street, Michele ha lavorato in Europa, America Latina, Europa dell’Est e Asia ricoprendo vari ruoli presso le più importanti banche d’affari mondiali, tra cui Merrill Lynch, Bank of America, DLJ e Schroders. Michele possiede un Master in Business Administration (MBA) ottenuto presso il M.I.T, una laurea in Ingegneria Elettronica presso l’Università di Palermo e parla 5 lingue, tra cui il Cinese Mandarino. È Cavaliere della Repubblica Italiana, onorificenza ricevuta dal Presidente Mattarella. Blog: http://michelegeraci.com


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