I numeri sbugiardano gli annunci governativi: la disoccupazione cresce e quella giovanile raggiunge il 40% con il rischio di perdere un' intera generazione.
Si aggirano per Trieste dei mattacchioni che dichiarano che la principale risorsa e prospettiva di rilancio economico e "serbatoio di posti di lavoro" (copyright Russso) sarebbe la sdemanializzazione con urbanizzazione di Porto Vecchio.
Finora queste menti fine hanno partorito Musei, Parchi Urbani, Spiagge di Sabbia, Mercati all' Ingrosso del Pesce, Trenini Turistici, Corse Podistiche, Piazzali per Corriere e soprattutto una montagna di spese in capo al Comune che nessuno capisce come e chi pagherà visto che non hanno ancora fatto la Variazione di Bilancio indispensabile ed obbligatoria dal momento che dal 1° gennaio ne è proprietario.
Neanche un posto di lavoro in due anni e lo stesso "advisor" prevede 25 (venticinque) anni per la realizzazione a patto però che si trovino i finanziatori di cui non c' è traccia (a due anni dall' inizio dell' ambaradan !).
Tra 25 anni gli attuali disoccupati dovrebbero ormai andare in pensione, che non avranno, e ricordiamo che l' economista Keynes sosteneva che "nel lungo periodo saremo tutti morti".
Troppo difficile un semplice provvedimento a costo zero per istituire una No Tax Area in aggiunta al regime di Punto Franco doganale che incentiverebbe immediatamente insediamenti di attività produttive che creano lavoro vero come si vede in tutto il mondo.
Ci sono infatti circa 3.000 Zone Franche in crescita che hanno finora creato 66 (sessantasei) MILIONI di posti di lavoro: altro che fantasie turistiche e musei...
A Gorizia ci stanno lavorando seriamente tutti, dal sindaco alle opposizioni, a Trieste invece preferiscono giocare coi trenini e le barchette da adibire a museo.
Eppure la richiesta di Zone Franche è da sempre una rivendicazione triestina...
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